Premi

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Premio Sesto Properzio.
Motivazione primo premio XXXVII concorso letterario “Sesto Properzio”, a cura dell’Associazione “Amici dell’Umbria” ed Edizioni Agostino Pensa (Spello, 2 gennaio 2016).
“Un romanzo storico che si pone all’attenzione del lettore per il chiarimento di problematiche ormai estinte. Non si sfugge alla storia ed è giusto che eventi di particolare incidenza, se ritenuti giudicati secondo l’opportunistico “oltre ogni considerevole dubbio”, vengano riportati alla luce per rivederne il corso e l’attendibilità specifica. È il caso in oggetto e lo scrittore cerca di invalidare i risultati di un processo risolto rileggendone gli elementi controversi dando agli stessi significati contrapposti. Romanzo storico o storia romanzata? Al lettore attento, il lavoro di ricerca e di soluzione del caso.” Antonia Prof.ssa Zazzeroni.

Concorso letterario “Mario Pannunzio” 2015.
Motivazione primo premio sezione narrativa edita.
Il romanzo nasce, dopo una lunga incubazione, dalla curiosità suscitata nell’autore dai versi di Dante che, nel XX canto del Purgatorio, attribuisce a Carlo d’Angiò la responsabilità di aver fatto avvelenare Tommaso d’Aquino mentre si recava al concilio di Lione del 1274.
L’ipotesi dell’omicidio è stata smentita dalla storiografia successiva, ma recentemente ha ritrovato un certo credito ed è accolta, sia pur con qualche sostanziale correzione, dallo Spreafichi, che ne fa il filo conduttore, pur se non il tema centrale, del suo libro.
È un romanzo storico in cui, nella cornice di eventi storici rigorosamente ricostruiti, si muovono personaggi realmente esistiti, più e meno noti, accanto ad altri di invenzione, frutto della fantasia dello scrittore.
L’autore, laureato in filosofia, mostra una profonda conoscenza del pensiero di Tommaso, che si contrappone per la sua concezione positiva della natura umana alla visione tragica di Agostino, interpretata come affermazione dell’impotenza umana di fronte al male, in chiave ascetica e sessuofobica, e difesa come l’unica ortodossa da Stefano Tempier, cancelliere dell’università di Parigi, e dai suoi seguaci.
Affinché le tesi che Tommaso espone nel nuovo trattato che sta scrivendo non giungano fino al papa a Lione, i suoi nemici ricorrono a ogni tipo di intimidazione e infine al veleno che lo uccide lungo il viaggio.
Dagli amici che lo accompagnano egli, sentendo vicina la fine, si congeda con questo messaggio di cui essi dovranno essere testimoni: “Nella nostra ossessione per il peccato originale, abbiamo dimenticato la nostra originaria purezza. La Chiesa oggi sembra concentrare i suoi sforzi nell’inquisire il peccatore. Dimenticando invece di render grazie alla nobiltà d’animo presente nell’uomo”.
E un attimo prima dell’irrigidimento della morte sussurra: “Il peccato e la purezza… un panno immondo e un vestito di luce… la paglia e il grano…” L’aspetto filosofico non appesantisce questo avvincente romanzo, la cui trama è animata da conflitti armati, agguati, inquisizioni, vendette, indagini e ritorsioni.
Al centro non manca una delicata storia d’amore tra un giovane frate domenicano, Antonello, e una sorella minore di Tommaso, Abella, che esercita la professione medica a Salerno: è un personaggio di fantasia modellato sulla figura di una Abella salernitana realmente esistita, membro del movimento delle mulieres salernitanae. Dal punto di vista narrativo è lei la vera protagonista del romanzo, e a lei allude certamente la bella figura riprodotta in copertina della Maddalena leggente di Rogier van der Weyden.
Sei vuoi vedere una piccola galleria fotografica, vai al relativo post (del 27.11.205) della pagina FB.

Premio letterario internazionale “Cinque terre – Golfo dei poeti – Sirio Guerrieri” 2014 ed. XXVII.
Motivazione primo classificato nella sezione “Narrativa inedita”.
“Opera complessivamente ben congegnata e quindi avvincente, intessuta di verità e di verosimiglianza, nella quale i tanti personaggi con la varietà dei loro comportamenti conferiscono spessore artistico al loro ruolo. Il mondo medievale del XIII secolo compare nella tristezza delle sue chiusure ideologiche, nei suoi fanatismi, nel suo rissoso particolarismo politico, ma nei personaggi moralmente migliori, vicini al grande Tommaso, ci sembra di avvertire un sentimento nuovo, una sorta di “proto umanesimo” che si affermerà nei secoli successivi con effetti culturali e comportamentali positivi sull’intera civiltà europea.”


Premio Letterario Internazionale «Gaetano Cingari» 2014 IX Edizione.
Motivazione primo classificato nella sezione “Narrativa inedita”.
“Il romanzo, immerso in epoca medievale, è un elegante connubio di realtà storica e finzione narrativa.
Attorno alla figura di Tommaso d’Aquino si snodano le vicende, immaginarie e verosimili, di Abella, Pietro Brancaccio e Antonello Garbella.
Considerevole come la fulgida presenza del Santo, nel ruolo di comprimario, non offuschi la levatura dei personaggi principali, ma che anzi ne valorizzi i profili conferendo loro una maggiore “statura”.
Il Percorso narrativo, impreziosito da un patrimonio di conoscenze teologiche e filosofiche, oltrepassa la soglia dell’intento finale, proseguendo su un livello p1ù alto, in una continuainstancabile, ricerca del vero.”

Premio Letterario Casentino “Silvio Miano” XXXIX edizione.
Secondo classificato nella sezione “Narrativa inedita”.
“Malgrado i versi danteschi del canto XX del Purgatorio ove si legge che «Carlo venne in Italia… e poi ripinse al ciel Tommaso, per ammenda», e secondo i quali I’Alighieri riteneva vera una voce corrente ai suoi tempi per cui Tommaso d’Aquino, morto a Fossanova mentre si recava al concilio di Lione nel 1274, sarebbe stato avvelenato per ordine di Carlo d’Angiò, ebbene, malgrado tale autorevole avvertimento, la storiografa ufficiale attesta al contrario che San Tommaso sia morto di morte naturale. Ed è per trentasette importanti e ben cesellati capitoli che questo romanzo storico di Stefano Spreafichi vagheggia invece proprio l’idea dantesca e ci immerge in un cafarnaum mirabolante di intrighi internazionali, di relazioni pericolose e di incredibili quanto dettagliatissime ricostruzioni del secolo tredicesimo che, con picchi accesi di riuscita suspense, altalenando fra veri storici e immaginose suggestioni poetiche, conquistano il lettore.”

Concorso Letterario Federico I “Barbarossa” 2014 Seconda Edizione.
Motivazione secondo classificato nella sezione “Narrativa inedita”.
Un interessante romanzo storico, arricchito da accurati riferimenti filosofici e culturali, all’interno del quale la scomparsa del dottore della Chiesa è il motore attorno al quale ruotano le vicende della famiglia d’Aquino: il teologo dottore della chiesa con la sua morte, la sorella Abella con la professione di medico durante l’Inquisizione, la sua amicizia con l’ebrea Miriam, il giovane Antonello che indagherà sulle vicende che hanno portato alla morte di San Tommaso, e tutta una coreografia di personaggi secondari importanti nell’economia del romanzo.
Una scrittura consona al tema ed al contesto, impegnativa ma chiara, supporta l’impianto del corposo romanzo, nel quale alcune parti richiederebbero una maggiore razionalizzazione del materiale.

Concorso letterario “Caterina Martinelli” 2014 II Edizione.
Motivazione terzo classificato nella sezione “Narrativa inedita”.
“Un’opera di spessore, profonda, che racchiude storia, amore, odio, sotterfugi, inganni, forti emozioni.
Attraverso una ricostruzione storica molto approfondita e una trama ben congegnata, Stefano Spreafichi ricostruisce le fasi finali della vita di Tommaso d’Aquino, sullo sfondo dei processi inquisitori e delle persecuzioni contro gli eretici.
La Paglia e il grano è un giallo ottimamente costruito e allo stesso tempo una appassionante ricostruzione storica della degradazione spirituale della chiesa medievale, al cui interno si celano trame e segreti occulti, figure ambigue e altisonanti, corruzione, intrighi, menzogne.”

Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2014 XX Edizione.
Opera segnalata dalla giuria.
«Raffinato romanzo storico che diventa lenta ed inesorabile immersione nella figura di Tommaso d’Aquino e, al contempo, narrazione fantastica che inventa il personaggio di Abella, con il ruolo di sorella minore di Tommaso. Tra realtà storica ed invenzione letteraria si dipana il romanzo di Stefano Spreafichi, con fulminazioni creative e dotte dissertazioni, sempre accompagnate da scrittura impeccabile e limpida, con precisi riferimenti alla ricostruzione storica delle ultime settimane di vita del Santo. Emerge prepotente il messaggio filosofico religioso di Tommaso d’Aquino: “Il peccato non ha annullato la capacità dell’uomo di redimersi, di realizzarsi, di conoscere Dio”». Massimo Barile